Era tanto che non provavo un ingrediente nuovo e ancora un volta lo stimolo a farlo mi è venuto dall’MTChallenge. In occasione della pubblicazione di questa fantastica raccolta di biscotti, ho scelto di contribuire con questi piccoli rocchetti di cioccolato e marzapane, più che dei biscotti veri e propri, dei golosi dolcetti per l’ora del tè. E infatti sono stati testati proprio in occasione di un tè tra amiche e – inutile dirlo – hanno superato la prova.
Il marzapane è un ingrediente che non mi è molto familiare, eppure mi piace molto. Composto solo da mandorle, zucchero a velo e albume d’uovo si può fare anche in casa ed è alla base di molti dolci della tradizione italiana, prima tra tutti la cassata siciliana. Mi incuriosiva capire l’origine di questa preparazione, ho letto qualcosa e ho capito che nella sua origine gioca un ruolo determinante il mondo arabo, come in gran parte delle cose buone da mangiare che ci sono arrivate nei secoli. Massaban era il termine arabo che indicava un contenitore (e la relativa unità di misura, un po’ come per il nostro fiasco) che era usato per le merci più diverse, compresi dei dolci a base di mandorle che da Cipro e dall’Armenia arrivavano nelle coste italiane. Per estensione,con il tempo il nome del contenitore passò ad indicare il contenuto e così i dolci a base di mandorle e zucchero vennero chiamati marzapani. Uno dei principali luoghi di produzione nel XIII e XIV secolo, contrariamente a quanto si può credere, non era la Sicilia ma la Repubblica di Venezia, in posizione privilegiata per i suoi contatti con l’Oriente, da dove arrivavano grandi quantità di zucchero. E infatti si pensa che il nome marzapane derivi anche da Marcis Panis, ossia i pani (di pasta di mandorle) della Repubblica di San Marco. Il marzapane, tuttavia, era molto diffuso anche in Sicilia, presumibilmente portato anche lì dagli stessi Arabi. Tutt’oggi esistono varie tradizioni di lavorazione che cambiano a seconda della festività da celebrare: la frutta di Martorana per Ognissanti, gli agnellini per Pasqua, le pecorelle per Natale.
Insomma, quale che sia l’origine, mi sono decisa a provarlo. Il sapore, in fondo, non è molto diverso da quei ricciarelli di Siena che mi piacciono tanto, e sicuramente è molto più versatile. I dolcetti sono un po’ lunghi da fare e richiedono un minimo di manualità, ma i mugolii estasiati dei vostri ospiti vi ricompenseranno di tutte le fatiche.
Fondete 50 g di burro e lasciate raffreddare leggermente.
Sbattete l’uovo, lo zucchero e un pizzico di sale con una frusta fino ad ottenere un composto cremoso. Unite il mix di farina e amalgamate con una spatola. Unite il burro fuso e mescolate. Ungete con poco burro una piccola teglia (circa 12 x 15 cm), versatevi il composto e cuocete a 180°C per 15-18′ circa.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Tritate grossolanamente 50 g di cioccolato fondente e fatelo sciogliere a bagnomaria.
Grattugiate grossolanamente 50 g di marzapane.
Fate ammorbidire il burro rimasto e lavoratelo con un cucchiaio, poi unite il cioccolato fuso, il marzapane grattugiato, la torta finemente sbriciolata e il rum. Impastate con le mani, poi dividetelo in due parti uguali e formate due rotolini lunghi circa 36 cm e del diametro 1,5 cm circa. Se il composto si appiccica troppo alle mani, “infarinatele” leggermente con dello zucchero a velo. Una volta formati i rotolini, fateli riposare 20′ in frigo.
Con le mani, impastate il marzapane rimasto con lo zucchero a velo. Dividete in due parti la pasta di marzapane e stendetela su carta da forno in 2 piccoli rettangoli (36 x 8 cm ciascuno).
Riprendete dal frigo un rotolino di composto al rum e cioccolato e posizionatelo lungo un lato della sfoglia di marzapane. Avvolgetevi intorno il marzapane, facendolo rotolare e aiutandovi con la carta da forno. Sigillate il rotolo con le dita e cercate di dargli una forma più possibile cilindrica.
Con un coltello affilato, tagliate i rotoli in cilindri di circa 4 cm.
Tritate grossolanamente il cioccolato rimanente e scioglietelo con la glassa a bagnomaria.
Tritate finemente i pistacchi.
Immergete le estremità dei rolls nella glassa e fate sgocciolare brevemente. Cospargete le estremità con i pistacchi tritati e lasciateli riposare su carta da forno.
Note
La glassa al cioccolato si fa in 5 minuti. Fate bollire uno sciroppo composto da 75 g di acqua e 75 g di zucchero, togliete dal fuoco e unitevi 150 g di cioccolato fondente tritato al coltello, mescolando vigorosamente con un cucchiaio. Riportate su fuoco dolce e cuocete per 2-3′, sempre mescolando costantemente.
I rolls si conservano per circa due settimane in una scatola di latta, tra strati di carta da forno.
Meravigliosi 🙂 Il marzapane lo amo e, con lui, tutti i dolcetti a base di mandorle. Non avevo idea della storia del marzapane. È sempre bello scoprire qualcosa in più su quello che amiamo 🙂
Pensa che non ho mai assaggiato il marzapane il ché è davvero indecente dal momento che trattadi di mandorle, zucchero e albume. Insomma di qualcosa di buono per definizione. Grazie come al solito delle informazioni sul marzapane e belli che sono i tuoi rotolini! :-*
Grazie Mile! Come vedi, anche per me era la prima volta, e ho capito che il mio pregiudizio è condiviso da molti…chissà poi perchè? 😀 Ti mando un grande abbraccio!
Pensa che a me piace moltissimo la pasta di mandorle ma con il marzapane ho sempre avuto un rapporto travagliato: restavo incantata davanti alla frutta martorana, la concupivo, la assaggiavo e tutte le volte restavo delusissima. Non so da cosa dipenda ma mi è sempre sembrata dura, dolcissima ma senza una consistenza appagante, persino quella siciliana doc. Proverei volentieri la tua per sfatare il mito negativo
Io quella non l’ho mai assaggiata ma penso che sia più per apparenza che per gusto. Il marzapane è ottimo ma non mangiato da solo, secondo me. Si accosta benissimo al cioccolato, per esempio, o al pan di spagna, come nella cassata. Se mai ci incontreremo te lo farò provare 🙂
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Ma che bella la storia del marzapane. Mi piace così tanto e non mi ero mai preoccupata di scoprirne l’origine!
A me ha sempre incuriosito…mica avevo capito che è quasi identico alla pasta di mandorle! 😀
Meravigliosi 🙂 Il marzapane lo amo e, con lui, tutti i dolcetti a base di mandorle. Non avevo idea della storia del marzapane. È sempre bello scoprire qualcosa in più su quello che amiamo 🙂
Da adesso lo amo anche io! 😀
Sono contenta che ti abbia interessato…non so mai se queste notizie risultano interessanti o noiose 🙂
Pensa che non ho mai assaggiato il marzapane il ché è davvero indecente dal momento che trattadi di mandorle, zucchero e albume. Insomma di qualcosa di buono per definizione. Grazie come al solito delle informazioni sul marzapane e belli che sono i tuoi rotolini! :-*
Grazie Mile! Come vedi, anche per me era la prima volta, e ho capito che il mio pregiudizio è condiviso da molti…chissà poi perchè? 😀 Ti mando un grande abbraccio!
Pensa che a me piace moltissimo la pasta di mandorle ma con il marzapane ho sempre avuto un rapporto travagliato: restavo incantata davanti alla frutta martorana, la concupivo, la assaggiavo e tutte le volte restavo delusissima. Non so da cosa dipenda ma mi è sempre sembrata dura, dolcissima ma senza una consistenza appagante, persino quella siciliana doc. Proverei volentieri la tua per sfatare il mito negativo
Io quella non l’ho mai assaggiata ma penso che sia più per apparenza che per gusto. Il marzapane è ottimo ma non mangiato da solo, secondo me. Si accosta benissimo al cioccolato, per esempio, o al pan di spagna, come nella cassata. Se mai ci incontreremo te lo farò provare 🙂