Avevo già fatto la tartiflette in passato. Era poco fotogenica e non raggiunse la soglia della pubblicazione, ma era buona, tanto. Buona come solo un piatto a base di patate, cipolle e formaggio può essere. Non certo raffinata, ma anche al piatto più contadino basta affibbiare un nome francese e come per incanto si trasforma in cibo da re.
La mia scelta per il Club del 27 non era ancora stata fatta quando, al banco dei formaggi, l’occhio mi è caduto sul Reblochon. E a quel punto, non c’è stato più bisogno di star tanto a pensare.
Il Reblochon è un formaggio a pasta morbida fatto con il latte vaccino della seconda mungitura, quello più ricco e denso. Il nome stesso deriva dal verbo reblocher, mungere per la seconda volta.
La crosta è giallina, coperta da una sottile muffa bianca che conferisce un aroma delicato, la pasta è cremosa, morbida, umida e compatta. È perfetto da fondere, è in questa ricetta dà il suo meglio. E non è un caso, visto che la tartiflette è stata inventata negli anni ’80 dai produttori di Reblochon per rilanciare il loro prodotto!
Degli anni ’80, la tartiflette ha la semplicità, la pienezza dei sapori, il gusto popolare e un po’ demagogico. Il Reblochon, invece, ha una storia ben più nobile, visto che è citato già in uno scritto del 1572 ed è ormai una produzione DOP dell’Alta Savoia, nella regione del Rodano-Alpi. E credetemi, merita tutta la sua fama.
La ricetta originale viene da qui.
Porzioni: 4 Tempo di preparazione: 15′ Tempo di cottura: 45′
Ingredienti
700 g di patate
150 g di Reblochon
150 g di cipolle dorate
70 g di rigatino in una fetta spessa
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
burro
sale
Sbucciate le patate e lessatele in acqua salata per 10′ (15 se sono grandi), scolatele e tenetene da parte.
Tagliate la cipolla a dadini e fatela stufare in abbondante olio per 10′. Unite le patate tagliate a fettine alte 2 o 3 mm, fate insaporire, poi alzate la fiamma e sfumate con il vino. Cuocete per 10′ circa: il vino dovrà essere evaporato e le patate quasi morbide. Allora unite il rigatino tagliato a striscioline, fate rosolare altri 3′ e spegnete la fiamma.
Ungete con abbondante burro una pirofila, disponete uno strato di patate, uno di Reblochon tagliato a fettine, un altro di patate e completate con il Reblochon tagliato spesso, con la crosta disposta verso le patate.
Infornate a 180°C per 20′ circa. Fate riposare 5′ e servite.
Note:
Ricetta che fa parte della raccolta per…
Direi che stavolta ha badato a farsi un look assolutamente da prima pagina! I “due piatti di colesterolo” mi han fatto proprio sorridere… queste ricette “formaggiose” non si preoccupano di essere anche leggere Buona giornata!
Come ha detto una mia amica: una ricetta “robusta” 😀 Mi pare il termine appropriato. Ma sulla bontà non si discute 🙂
Ogni tanto una botta di colesterolo ci vuole a fronte di cotanto piatto. 😀
Mi pare giusto 😀
Ma quanto mi fai venire voglia di questa tartiflette? Quelle fette di Reblochon sono veramente tentatrici. Meno male che non lo trovo dalle mie parti, altrimenti, per i miei gusti personali sarebbe un piatto da dipendenza!
Naturalmente non poso lasciarti senza dirti che sei bravissima.
E’ vero, con il formaggio fuso sopra fa gola a guardarla 😀
Che meraviglia! io adoro questo formaggio e adoro questa preparazione.
Bravissima.
Solo a leggere gli ingredienti ti viene voglia di mangiarla e tu l’hai interpretata benissimo. Brava
Ma che roba buona!!!! Adoro formaggio e cipolle…. è da fare! Un bascione e buona settimana
ma solo immagino la filatura del formaggio quando la forchetta si tuffa nel piatto???
Brava brava!
Sarà pure semplice ma è molto invitante! Adoro i formaggi e con le patate e le cipolle immagino la bontà…bravissima Alice!
Tesoro hai fatto un capolavoro, bellissima presentazione e immagino la bontà, anche questa in fila per essere rifatta..un abbraccio
E’ delicata ed elegante. Non sapevo si chiamasse così … in verità diciamo che ne avevo sentito parlare ma non l’ho mai presa in considerazione. Invece guardando la tua interpretazione deve essere ottima e molto saporita. Anche questo mi sembra uno di quei piatti tipici che può facilmente piacere a tutti, economico ed accessibile. Sono proprio contenta di averlo scoperto! Grazieeee
Ho mangiato la Tartiflette la prima volta a Toulouse…In una bottega nel bel mezzo dei mercatini di Natale!!! L’atmosfera natalizia ed il freddo mi ha fatto assaggiare questa meraviglia di cui mi sono innamorata all’istante…Pochi e semplici ingredienti che insieme acquistano le sembianze di un piatto ultra stellato!!!! Leggere il tuo post e vedere la tua versione non solo mi ha fatto ricordare questo sapore ma anche Delle sensazioni meravigliose provate in quei giorni..In attesa di tornarci il prossimo dicembre…Penso che proverò a farla in casa!!! Complimenti!!!
Che tentazione … deve essere ottima .. Davvero invitante
Ma lo sai che non le ho mai mangiate!! Si vede che devo tornare in Francia
Deve essere di un buono da perdere i sensi…robusto ma buonissimo ! Le patate insaporite con Reblochon…due strati di colesterolo e otto nuovi sulla pancia !!
Robusto è la parola giusta 😀 😀 😀
Da provare, ma prima di tutto devo trovare quel formaggio!!!
Buona giornata e grazie d’averla condivisa
immagino la golosità della tartiflette che io invece, non ho mai realizzato, mi sa che devo rimediare.
Brava Alice
Una vera e propria bomba culinaria, ma chissà che bontà!
Brava Alice 🙂
Anche questa ricetta è perfetta nella sua semplicità…pochi ingredienti che mescolati ad arte fanno un gran piatto… bella la presentazione, complimenti Alice 🙂
Ideale per le alte temperature 😀 ma taaaanto buono. I formaggi sono una delle tante cose che mi piace mangiare. Mi è rimasta invece la curiosità del nome che sono andata a pescarmi su Wikepedia: sembra dunque derivare da “patata” in francoprovenzale.
Ciao Alice!
ricetta buonissima e meravigliosa…da fare assolutamente..
invitante!!
mi sto domandando come mai io, che peggio di un topo non riesco a stare senza formaggio per più di 24 ore, non abbia mai assaggiato qst formaggio che mi descrivi così bene e che hai usato per qst ricetta ghiottissima!
Mi ricorda moltissimo un piatto che faceva la mia nonna lucy, a strati, di patate e formaggio e quindi ci lascio il cuore per 2 volte!
Poi tu come sempre hai dato un look così accattivante a qst pietanza che uno ci rimane secco! 😀
ps: finalmente sono riuscita a venire a leggere la ricetta! da quando ho visto la foto su fb mi chiedevo che cosa fosse qst tartiflette!! …meglio tardi che mai dicevamo no? 😉
Anche io sono formaggio-dipendente!! Praticamente un topolino 😀
Grazie Elena, un bacio!
Quando l’avevo fatta per il tema del mese era stato un successo! Mi ricordo ancora il gusto buonissimo di questo piatto!^_^
buona, buona … e pensare che mi era sfuggita! complimenti, anche per la foto!
Dovesse tornare freddo di qui a Pasqua, mi sa che questa la rifaccio, o tutt’al più, ricordami di farla in autunno!
Ecco sono le preparazioni migliori quelle che derivano della illuminazioni 🙂
E direi che questa volta ha una bella faccia da fotografare. Io non amo particolarmente i formaggi, ma le descrizione del reblochon che hi fatto tu, mi ha fatto venir voglia di assaggiarlo.
Dopo aver introdotto nella mia cucina le cipolle e i porri, che prima di qualche anno fa neanche usavo per i soffritti, toccherà provare la tartiflette. C’è un bel po’ di cipolla (che chissà perché, non riesco a mangiare abbinata alle patate), ma per una tartiflette farò questo e altro 🙂 E’ così invitante la tua, che ci allungherei un cucchiaino anche ora 🙂
Sarà che io amo la cipolla…ma per me è solo un valore aggiunto! Con patate e formaggio è la morte sua! 😀
Trovare un piatto contadino che sia fotogenico è davvero un duro lavoro, ma anche trovare uno che non sia strabuono è difficile!
verissimo! 😀
Alice la tua proposta è bellissima ed invitante. Non conoscevo questo piatto e sebbene contenga ingredienti semplici vien voglia di tuffarsi dentro
Grazie Silvia!! 🙂