Si fa prima a fare la pasta che a leggere il titolo, garantito! Ricetta vista e presa dall’ultimo numero di Sale&Pepe, che in realtà non compro quasi mai perché preferisco di gran lunga la Cucina Italiana: lo trovo più elegante, professionale, originale negli spunti e variegato nelle ricette. Ma ogni tanto cambiare fa bene, fosse anche solo per tornare all’antico amore.
Lo stimolo per fare questa pasta, però, viene ancora una volta da casa MTChallenge. Non si tratta di una sfida stavolta (ma arriverà presto la prossima…) ma il ricordo del super-mega raduno che si è tenuto a gennaio in quel di Napoli. Oltre 70 persone da tutta Italia, diversissime tra loro ma unite dalla passione per la cucina e dalla voglia di divertirsi e confrontarsi: niente di più bello! Praticamente non ho foto di quei tre giorni, perché c’era sempre qualcuno con cui parlare o qualcosa da assaggiare scoprire e il tempo è volato in un batter d’occhi.
L’unica che è degna di essere pubblicata è questa, un attimo di luce bellissima sul mare partenopeo, che ho potuto respirare – anche se solo per poche ore – grazie alla preziosa guida di Fabio, che nessuno di noi, credo, ringrazierà mai abbastanza per essere come è. E non c’è bisogno di dire altro.
Nel viaggio di rientro, oltre a vassoi di babà e sfogliatelle e sacchettate di taralli sugna e pepe (una folgorazione!) c’era anche una confezione di pasta di Gragnano IGP, omaggio del Pastificio Gentile, che ha fatto della produzione di pasta un arte da quasi 150 anni. E badate bene che, come sempre quando faccio il nome di un prodotto, non ne ho vantaggi economici nè, come in questo caso, sono costretta a farlo per accordi con la casa produttrice. È solo un modo per condividere con voi qualcosa di buono che ho mangiato, come se ne parlassi con le mie amiche davanti ad un tè. E questa pasta merita davvero.
Ogni volta che nomino la pasta di Gragnano IGP mi vengono in mente i vicoli di questo paese occupati da distese di pasta stesa ad asciugare al sole e al vento, come in un Paese della Cuccagna che ricorre nei sogni degli amanti della pastasciutta.
Era così che la pasta di semola di grano duro veniva essiccata fino al 1919, quando invece fu introdotto il “metodo Cirillo” (dal nome del suo inventore): da allora l’essiccazione avviene al chiuso, con uno studiato mix di aria calda e ventilazione.
Prima, gli essiccatoi all’aperto venivano spostati e arieggiati anche più volte al giorno (e della notte), in base al variare del vento, e alla fine il pastaio spezzava un maccherone e dal suono che produceva era in grado di dire se era essiccato al punto giusto. E Gragnano, con il vento che si incanala nei vicoli e i numerosi corsi d’acqua che scendono dai monti, era il luogo ideale in cui installare mulini e pastifici.
Sembra una favola di altri tempi, eppure non è così lontana.
La ricetta è davvero semplice e velocissima, delicata ma con uno sprint in più dato dalla cialda di parmigiano e amaretti. Il condimento lega bene la pasta e secondo me è adatto anche ad un bel piatto di spaghetti. Ovviamente, di Gragnano 🙂
Porzioni: 2 Tempo di preparazione: 20′ Tempo di cottura: 25′
Ingredienti
200 g di fusilloni Pastificio Gentile di Gragnano
200 g di zucca Violina o Butternut
30 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
30 g di burro
2 cucchiai di pinoli
1 amaretto
latte q.b.
5-6 foglie di salvia
noce moscata
sale e pepe
Mondate la zucca e tagliatela a dadini. Fate sciogliere il burro con la salvia e, quando inizia a sfrigolare, unite la zucca e fate rosolare 3-4′. Salate, unite poca acqua calda e cuocete coperto per 15′ circa, fino a che la zucca non è quasi disfatta. Frullate con il frullatore a immersione e tenete da parte.
Sbriciolate l’amaretto e mescolate con il parmigiano. Stendete il composto in una teglia rivestita di carta forno e passate sotto il grill del forno a 220°C per 3-4′ in modo che risulti dorato.
Tostate i pinoli in una padella antiaderente per pochi minuti.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Mettete la salsa di zucca in una padella, aggiungete un po’ di latte, aggiustate di sale e pepe e fate addensare se serve. Versatevi la pasta scolata e mantecate per 1′, unite i pinoli e servite, completando all’ultimo con il croccantino sbriciolato.
Certo che una volta sarebbe da fare anche un post sul backstage… 😉
Eheheh…hai scopertoo i miei segreti! 😀
Che bella la tua pasta Alice! Direi solare! Come quel sole, un po’ latitante a Napoli (l’unica pecca nell’organizzazione di Fabio!), ma che tutti abbiamo avuto negli occhi in quei 3 fantastici giorni di goduria. Io proporrei almeno 2 raduni l’anno per come mi sono divertita.
Anche io! Nonostante la pioggia sono stati tre giorni bellissimi…quando si rifà?!? 😀
Una ricetta invernale ma ricca di freschezza e leggerezza che quasi ricorda la primavera.. non può che essere diversamente quando si parla di Napoli e dintorni del resto.. il sole splende semmpre!! E il sole splende anche in questo piatto!
Ma sai che non ci avevo pensato?! Davvero sembra richiamare il sole…e la primavera, a pensarci bene, è alle porte 🙂
Non conosco il backstage ma il prodotto finito mi pare superbo! Mi hai fatto venir fame e son solo le cinque…
Silvia era presente al backstage e ha scoperto tutti i miei segreti! Oltre ad essersi annoiata un po’, temo… 😀
Un piatto splendido, sembra esserci proprio il sole di Napoli dentro!
Sono contenta che ti sia piaciuta questa pasta! Noi la troviamo eccezionale! 🙂 Pensa che nella nuova sede, sita proprio nella valle dei mulini, dove un tempo c’erano i mulini, proprio per quel vento in grado di asciugare la pasta, ancora oggi, pur avendo macchinari per l’essiccazione della pasta, aprono le finestre e lasciano che sia il vento ad asciugare la pasta ed è solo l’esperienza di chi lo fa da tanti anni a dire quando la pasta è pronta e non solo i tempi e le analisi. Un vero pastificio ancora artigianale.
Grazie per questa bella ricetta e per le parole per me. 🙂
Ma che bello! Mi piacerebbe proprio visitare il pastificio…magari lo mettiamo in programma per la prossima visita a Napoli?!
Grazie ancora e un abbraccio a tutti e due!
Che piatto colorato! E’ uno spettacolo! Io invece preferisco Sale & Pepe lo trovo più al mio livello :-)))) E quando si parla di pasta di Gragnano si parla di eccellenza, quindi direi che questo piatto e si veloce ma meravigliosamente buono! Un bacione
Sì, sicuramente su Sale e pepe ci sono ricette più fattibili… Ma a me piace restare a bocca aperta di fronte a certe cose che trovo sulla Cucina Italiana, anche se so che non riuscirò mai a rifarle! 😀
Grazie mille, un abbraccio 🙂
C’è affetto in questo post.. tanto. E allora questa ricetta che già mi piace diventa più buona…
Che bello: così hai condiviso con noi l’atmosfera di un raduno che ti ha dato tanto e i prodotti di una terra russa di storia!