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Quando Arianna ha annunciato il tema della sfida di questo mese, c’è stata una standing ovation collettiva. Grida di giubilo, cori da stadio, entusiasmi sfrenati…a chi non piace l’hamburger?!?
Solo io, forse, sono rimasta sbigottita.
In primis perché è una sfida molto laboriosa, che prevedere diverse preparazioni e, considerati i miei tempi di azione, mi sono immaginata di dovermi chiudere un giorno intero in cucina. Poi perché, avendo molti componenti, mi ha fatto sentire come un topolino impazzito, io che se immagino di combinare più di tre sapori differenti mi sento perduta. E, infine, perché l’hamburger non è nelle mie corde.
Lo stesso aspetto che entusiasma gli altri, a me spaventa. Questa cosa enorme, altissima, che non sai come affrontare e ti guarda minacciosa dal piatto mi metto un po’ di ansia. E’ troppo. I miei morsi non sono quelli voraci e di gusto della Bertuzzi – ahimè. Diciamo che ricordo piuttosto lo sgranocchiare di uno scoiattolo…di poca soddisfazione, lo so. E di fronte all’hamburger ingaggio una lotta visiva, lo studio, ci prendo le misure e poi faccio quello che rischia di farmi radiare dall’albo dell’MTC: lo viviseziono.
Sì, lo confesso: niente morsi famelici che fanno strabordare il contenuto da tutte le parti e ti costringono a leccarti le dita e tutto il palmo della mano facendoti sentire un po’ uomo delle caverne. Io lo mangio con coltello e forchetta, componendo ogni boccone come più mi aggrada. Non fa simpatia, lo so, ma che ci volete fare? Ognuno ha le proprie perversioni.
Detto questo, non sia mai che salti una sfida! E così mi sono ingegnata.
In questi giorni ho visto burger ricchi, strabordanti, riempiti all’inverosimile, e li ho trovati bellissimi.
Questa è l’essenza dell’hamburger: deve essere esagerato, extralarge, goloso. Io sono riuscita a rendere anemico anche un piatto ricco per definizione. E mi dispiace, lo giuro. Ma quello che cucino lo penso io, io lo mangio, è a mia misura…e quindi non sempre è buono anche per gli altri.
Avrei voluto fare anche io un burger in puro stile foodporn…ma non ce l’ho fatta. E di fronte a orde di mariti e compagni felici per il tema di questa sfida, io sono stata forse l’unica che è riuscita a scontentare anche la sua dolce metà, scegliendo un burger di pesce, e pure light. Escusez-moi.
Ma, come sempre, ci sono anche molte cose positive in questa sfida. Prima tra tutte: i buns! Oh, i buns!! Sono deliziosi!! Soffici, vagamente dolci, avvolgenti, conturbanti…una grande scoperta!
Poi il fatto che sia stata l’occasione per mangiare un po’ di pesce, che nella mia cucina non abbonda. Soprattutto, provare un pesce per me nuovo. Volevo qualcosa di diverso dal solito tonno o pesce spada, pesci gustosi ma anche molto grandi che, si sa, non andrebbero consumati spesso. E allora mi sono fatta ispirare dal banco del pescivendolo e dalla stagionalità (se non sbaglio, mi pare di aver capito che questo è un buon periodo per la gallinella di mare) e ho fatto la mia scelta.
La gallinella (o cappone di mare) mi ha lasciato molto soddisfatta per il sapore delicato e per la morbidezza ma ho tribolato un po’ per togliere le lische, anche se sono partita da dei semplici filetti. Ho scoperto dopo, infatti, che è un pesce con molte spine e proprio per questo viene spesso usato in brodi e zuppe…ma ormai era fatta! In ogni caso potete sostituirlo con altro pesce dalla carni bianche che sia più facile da pulire, giusto per non complicarvi ulteriormente la vita.
E, infine, il ritorno dell’avocado al quale, dopo poco entusiastici inizi, ho deciso di offrire una seconda chance…e questa volta mi ha convinta molto di più.
In definitiva, un hamburger insolito, poco godurioso ma non completamente da buttare…io me lo sono mangiato di gusto!
FISHBURGER DI GALLINELLA DI MARE CON SALSA ALLA RUCOLA E ZUCCHINE AL BALSAMICO
Porzioni: 4 Tempo di preparazione: 3 h (buns) + 1 h Tempo di cottura: 20 minuti (buns) + 30 minuti
Ingredienti
Per i buns:
per rifinire i buns:
Per i burger di pesce:
Per la salsa:
Per le zucchine:
Per il contorno:
Procedimento
Per i buns
Intiepidite il latte, scioglieteci il lievito con il miele e fate riposare 10 minuti.
Setacciate la farine, fate una fontana e versatevi il latte amalgamando con un cucchiaio di legno. Unite il burro e lo strutto ammorbiditi, poi il sale e lo zucchero e impastate per circa 10 minuti, finchè non sarà liscio ed elastico. Coprite con la pellicola e fate lievitare dentro al forno spento fino al raddoppio (per me un’ora e mezzo).
Trascorso questo tempo prendete l’impasto, posatelo sulla spianatoia e sgonfiatelo premendolo leggermente con le mani. Dovete dargli la forma di un rettangolo ma senza schiacciarlo troppo.
Adesso praticate le “pieghe“: dividetelo idealmente il rettangolo in tre lembi e portate quello di destra verso il centro, poi quello di sinistra a sovrapporsi a quello di destra. Ruotate di 90° e ripetete l’operazione. Se non mi fossi spiegata bene, vi suggerisco questo brevissimo video…è molto più facile a farsi che a dirsi! Fate riposare così l’impasto per mezz’ora, coperto da un panno e con la parte della piega verso il basso.
Per la foggiatura dei panini vi suggerisco quest’altro brevissimo video, che vi aiuterà a dargli la forma rotonda tipica dei buns. Dividete l’impasto in 4 parti (per avere dei panini di circa 80-90 g) e formatelo uno per uno, basteranno pochi secondi. Disponeteli su una placca ricoperta di carta forno e fate riposare mezz’ora coperti da un panno.
Per la finitura, sbattete l’uovo e il latte con una forchetta e spennellate la superficie dei buns subito prima di infornarli, poi cospargeteli di semi di sesamo (o quelli che avrete scelto). Cuocete a 180° nel forno statico per 18-20 minuti circa.
Per i burger di pesce
Togliete la pelle e le lische dai filetti di gallinella e tagliate la polpa a dadini molto piccoli, irroratela con il succo di lime e tenete in frigo un’oretta.
Tritate i pistacchi grossolanamente con il coltello.
Sbucciate l’avocado e ricavatene piccoli dadini.
Unite i pistacchi e l’avocado alla polpa di gallinella, aggiungete sale e poco pepe nero e tanto pangrattato quanto serve a formare i burger. Io mi sono aiutata con un coppapasta che ho disposto direttamente sulla padella antiaderente calda e poi riempito con il composto, ma potete fare anche a mano, pressando quanto basta per farlo stare insieme. Il mio era alto un paio di centimetri.
Cuocetelo per 5-6 minuti su un lato, poi rimuovete il coppapasta, giratelo delicatamente aiutandovi con una paletta di legno o di silicone e cuocete per altri 5 minuti dall’altro lato.
Per la salsa
Frullate insieme lo yogurt, la rucola, i pinoli e l’erba cipollina. Assaggiate e aggiungete sale solo se serve. Tenete in frigo fino all’uso.
Per le zucchine
Affettate le zucchine con una mandolina piuttosto sottili e grigliatele per pochi minuti su una piastra o un pentolino antiaderente. Bagnatele con qualche goccia di aceto balsamico.
Per il contorno
Affettate finemente i cipollotti. Tagliate in 4 parti i pomodori ciliegini e mescolateli ai cipollotti, condendo con foglioline di timo e un filo d’olio evo.
Assemblaggio
Scaldate la piastra (o il padellino). Aprite il panino e tostate le due metà sulla piastra, dal lato interno, per meno di un minuto. Spalmate la salsa sulla base del panino, sovrapponete il burger, poi le zucchine e spalmate nuovamente con la salsa. Coprite con la calotta del panino e guarnite con bandierine o stecchini colorati.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n. 49 dell’MTChallenge
Grazie…a vedere gli altri (davvero meravigliosi) mi sembrava un po’ sfigato…però alla fine l’ho mangiato di gusto! 🙂
non è un burger sfigato come dici tu, è molto elegante invece e delicato, gusti ben calibrati e armonici che offrono una sensazione di freschezza e leggerezza senza rinunciare al gusto.
Grazie Cristina! Questa prospettiva effettivamente mi piace di più… 😀
E pensare che di hamburger da queste parti se ne vedono parecchi… il tuo mi ha lasciato però a bocca aperta! Meraviglioso Alice, veramente complimenti per l’inventiva e la realizzazione!
Sì, immagino…considerando che anche qui hanno aperto diversi locali specializzati in hamburger, cosa potrà mai essere nel posto in cui sono nati? L’imbarazzo della scelta! Io però ho cercato di mantenermi sobria…sono felice che ti sia piaciuto!
É bellissimo e originalissimo! Brava brava
Senti, sono qui che rido sotto i baffi, immaginando l’Alice che mangia il suo burger come uno scoiattolo, girandoselo veloce fra le mani a piccoli bocconi, l’occhietto mobile che si guarda attorno che nessuno la spii….ahahahaahah, sei troppo divertente. Ho letto la tua pagina con estrema goduria, e fa il paio con la tua proposta, che non è per niente scontata, né triste né anemica. Anzi, quell’avocado invischiato con la galinella dichiara un lato sensuale di te che non vuoi scoprire. Misura, leggerezza ed equilibrio fanno del tuo panino un signor Burger che decisamente non disdegnerei, quindi smetti di mettere le mani avanti. Ognuno è cioè che è e questo panino la dice lunga su chi è Alice.
Ti abbraccio mia cara scoiattola.
Pat
Uffa, ma qui non si può scrivere niente che subito ti psicanalizzano! E ti fanno venire mille dubbi…io che penso di essere in un modo, e forse sono in un altro, ed è vero che metto le mani avanti – sempre – e che poi quello che sono emerge comunque… Ma tutti questi pensieri sono partiti da un hamburger?!?! 😀 😀 😀
Grazie cara Patty per l’attenzione con cui leggi. Le ricette e le persone.
Un abbraccio grande.
Aspetta… dici che non fa simpatia vedere qualcuno che mangia un panino con coltello e forchetta?? A me sì… ti immagino e rido!! 😀 😀 Senza offesa, ovvio!! 😛
Secondo me (e la mia opinione conta tanto questo mese, visto che sono terzo giudice :))) ), come ti dicevo su fb, il tuo hamburger è stratosferico. Non è affatto anemico! E ti dirò di più, la gallinella, è difficile da cucinare, un po’ per le lische da togliere un po’ perché come tutto il pesce tende a seccare se cotto troppo. Te invece l’hai fatto magistralmente, l’aggiunta dell’avocado che è un frutto grasso è una genialata e la marinatura nel succo di lime gli ha dato sicuramente quella sferzata di sapore in più di cui a volte il pesce ha bisogno.
Quindi Bravissima!!! E sei proprio sicura che la tua dolce metà sia rimasta scontenta? Io avrei esultato alla vista di un panino del genere.
E poi light… stai parlando con una nutrizionista (che ha proposto un panino ma sempre nutrizionista sono) quindi tutto ciò che è leggero e che parte da qualcosa di pesante… MI PIACEEEEE!!!!!!
Forse è vero…devo proprio essere buffa! 😀 Però me lo sono comunque mangiato di gusto!
Grazie Arianna…alla fine la tua sfida è stata davvero stimolante…i lievitati, il pesce, l’avocado…ed è stata anche la prima volta che ho usato il lime!! Un sacco di esperimenti e di scoperte…e in fondo è quello che chiedo dalla cucina e dal blog! E devo dire che ho anche pensato all’aspetto nutrizionale, non solo per accattivarmi il terzo giudice (!) ma perché mi viene spontaneo in qualsiasi ricetta mi trovi a progettare.
Un abbraccio e buon lavoro…ne avrai di ricette da leggere!
Eh, sì! Ricetta laboriosa e per niente facile come potrebbe sembrare. Però vorrei vederti con forchetta e coltello, lo ammetto 😀 Anche se così si evita quel classico sbrodolamento da morsi al panino.
Buono poi di pesce, gusti semplici e freschi da mangiare guardando il mare d’estate.
Fabio
Ho capito…davanti ad un hamburger ridereste sicuramente di me!! 😀
Grazie Fabio, a prestissimo!
Be’…più che coraggio è stata ignoranza! Le lische dei filetti erano davvero piccole e noiose…solo dopo ho letto che si possono rimuovere usando delle pinzette… Comunque il sapore mi ha soddisfatto molto..ma la prossima volta che devo fare un burger di pesce seguirà il tuo consiglio! 🙂
Grazie, a presto!
La gallinella e’ buonissima ma noiosissima, la prossima volta potresti provare a fare i paccheri con la gallinella te li consiglio!
Bene, me lo ricorderò, grazie! Io non sono molto esperta di pesce…ogni consiglio è ben accetto!
ti dirò, mi piace molto, ma molto di più che nella versione classica a base di carne!!! Baciotti
Grazie mille!! Sicuramente è più estivo… 😀
Buona giornata!
L’hai scritto tu “quello che cucino lo penso io, io lo mangio, è a mia misura” e quindi per definizione è azzeccato. Hai pensato a qualcosa di diverso e ci sei riuscita pienamente.E fra l’altro te lo sei “mangiato di gusto” e scommetto ti sei anche divertita. Centro pieno 🙂
Vero Mile!! Me lo sono gustato proprio…quindi mi sono divertita!! Che avventura la cucina…per me è sempre un viaggio, una scoperta…non mi annoio mai!! 😀
Grazie, un abbraccio!
Giorni fa sono tornata a casa tutta fiera del mio nuovo acquisto: la formina d’acciaio, la pressa per fare gli hamburger! Non l’ho ancora mai usata ma fremo! 😉 E avevo pensato, data la stagione e la voglia di leggerezza, di fare qualcosa con il pesce, magari con il salmone… tu mi proponi una gallinella di mare e l’idea mi piace! E’ come se mi avessi suggerito la ricetta… 😉 E l’avocado lo sto mangiando spesso in questo periodo, sta quasi scattando la dipendenza!
Il tuo hamburger sarà anche controcorrente ma lo preferisco a quelli normali. Mi sembra molto più adatto al mio stomaco che non predilige salse indigeste e condimenti troppo invadenti. 🙂
Anche a me non piacciono molto salse e salsine…per questo ho cercato di farlo più soft possibile, visto che una salsa era comunque obbligatoria!
Sono della tua stessa opiniione e per di più vegetariana quindi questo tuo fishburger mi trova veramente concorde in tutto pure nel contorno visto che sono pomodoro-dipendente! Complimenti!
Grazie Helga!! 😀
Dopo piovono polpette… Piovono burger 😉
Io ne ho fatti due, di pesce per “quanti modi di fare e rifare” e veggie per StagioniAMO…. Ora i tuoi stupendi… Poi ho preso un bel libro loro dedicato con un sacco di belle idee… Insomma… It’s burger time 😉
Bono con l’avocado! 🙂
Sì, li ho visti su fb ma non sono ancora passata…tu hai un ritmo di produzione altissimo!! Di pesce secondo me è uno dei più buoni…ora corro a vedere! E piano piano sto scoprendo anche il mondo delle salse, che finora ho trascurato abbastanza..
Un bacio!
sto vedendo certe creazioni fantasmagoriche per la sfida di qst mese e non vedevo l’ora di scoprire la tua interpretazione del tema! sapevo che non mi avrebbe lasciata indifferente, ma anzi che mi avrebbe messo l’acquolina e mi avrebbe fatto rimanere attaccata allo schermo per i soliti 15 minuti di adorazione silenziosa! 😉
Addirittura! No dai…
Grazie Elena, un abbraccio!
Da una che mangia anche la pizza con forchetta e coltello, non posso che capirti 🙂 Pensa che quando mi sono vista la mia torretta di burger il primo pensiero è stato: “E mo’ come lo mangio???”. Quindi hai la mia piena comprensione.. e anche l’ammirazione per aver preparato un pesce difficile da gestire. I vari abbinamenti di sapori che hai fatto mi piacciono moltissimo, freschi e genuini. La dimostrazione che non è detto che un burger debba essere per forza pesante 😉
Uh, anche io pizza con coltello e forchetta!! Che bello non essere soli 😀
Grazie Paola, mi fa molto piacere…alla fine tendo ad allegerire tutto…basta che non sia troppo! 🙂
Anemico??? Ma stai scherzando??? Pesce, pistacchi, avocado… è supergodurioso! Io poi sono una fanatica dell’avocado (quando lo trovo bello maturo, e non capita spesso), per cui tendo ad abusarne mettendone tantissimo… ma questo hamburger è super, non offenderlo!!!
Grazie Dani!! Effettivamente la scoperta dell’avocado mi sta conquistando piano piano, dopo un inizio tiepido…ma ora siamo già grandi amici! 😀
Io ne avrò fatti tre, ma tu ne hai fatto uno… da urlo! Mi piace tutto, il pesce che hai deciso di utilizzare insieme ad avocado e lime, i tuoi buns perfetti, la salsa di yogurt e quelle zucchine che sono la ciliegina sulla torta.
Brava, dalla prima all’ultima riga!
Grazie Giulia! Se non altro sono andata un passo oltre alle mie solite abitudini culinarie, e l’MTC serve anche a questo! 😀