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Taralli napoletani sugna e pepe

Preparazione 1 ora
Cottura 45 minuti
Lievitazione 4 ore
Tempo totale 5 ore 45 minuti
Porzioni 20 pezzi (circa)

Ingredienti
  

  • 500 g di farina 00
  • 210 g di strutto a temperatura ambiente
  • 150 g di mandorle con la pelle + altre 60 mandorle
  • 180 ml di acqua
  • 20 g di sale
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiaino di miele
  • 8 g di lievito di birra fresco
  • 3 cucchiaini di pepe

Istruzioni
 

  • Iniziate facendo un preimpasto. Mettete in una ciotola 100 g di farina a lo zucchero. Sciogliete il lievito in 80 ml di acqua tiepida, versatelo sulla farina e amalgamate con una forchetta. Coprite con pellicola trasparente e mettete in un luogo al riparo da correnti d'aria per 1 h.
  • Nel frattempo tostate i 150 g di mandorle nel forno a 200°C (funzione grill) per 6-8'. Fatele raffreddare e poi tritatele finemente al mixer.
  • Trascorso il tempo di riposo mettete nell'impastatrice (attacco a gancio) il lievitino con il resto della farina, le mandorle tritate, 100 ml di acqua, lo strutto messo a cucchiaini, il miele, il sale e il pepe. Lasciate da parte le 60 mandorle.
  • Azionate la macchina per un minuto o due, giusto il tempo di compattare il tutto. Non deve essere lavorato troppo perché i taralli devono restare friabili, quindi non si deve sviluppare troppo glutine nell'impasto.
  • Rovesciate l'impasto sulla spianatoia, terminate di compattarlo e prelevate dell palline di 50 g di peso. Dividetele in due e ricavate due filoncini, lavorando l'impasto sulla spianatoia con il palmo della mano. Attorcigliate i due filoncini tra loro e poi chiudeteli ad anello, sigillando le due estremità tra loro. Mettete sopra ad ogni tarallo tre mandorle che avrete preventivamente bagnato: è un accorgimento importante, altrimenti non resteranno attaccate dopo la cottura. Premetele bene sui taralli, ma senza affondare troppo.
  • Disponete i taralli così formati su una teglia rivestita di carta forno e fate lievitare nel forno spento per 2-3 h circa.
  • Poi cuocete a 180°C (forno statico) per 45-50' circa.
  • Fate intiepidire prima di assaggiarli, o almeno provateci.

Note

Sebbene si chiamino "sugna e pepe", vengono fatti con lo strutto perché di fatto è quello che si intende con il termine napoletano 'nzogna. Lo strutto è grasso suino prelevato (prevalentemente) dalla zona dorsale. Viene tagliato a cubetti, scaldato lentamente fino al punto di fusione e poi filtrato, in modo che l'acqua evapori e le impurità vengano eliminate.
Tra i residui dello strutto ci sono i ciccioli, cubetti di grasso che si sono induriti nella cottura e vengono usati per condire pane, focacce o torte rustiche.
La sugna, invece, è il grasso surrenale del maiale: più delicato e quasi del tutto privo di impurità, veniva usato in passato come unguento o per ungere attrezzi e oggi non si usa praticamente più.
A conclusione, insomma: "strutto e sugna non sono la stessa cosa: la sugna è un tipo specifico di grasso viscerale, mentre lo strutto è il prodotto finito dopo il processo di fusione del grasso sottocutaneo. La confusione tra i due termini è dovuta anche al fatto che in molti dialetti del centro-sud, con il termine sugna (‘nzogna) si indica genericamente il prodotto finito, ovvero lo strutto". Fonte: qui.